Mondi Paralleli Associazione di Volontariato

Il Programma differenziato era un incubo

di Marisa Melis

QUOTIDIANO SARDEGNA DEL 18 GIUGNO 2013

Che sogno-incubo stanotte, ve lo voglio raccontare.

Argomento: scuola, ragazzi con disabilità e tanto altro.

C’era una volta una scuola dove quasi tutti i disabili dovevano fare il programma differenziato.

Tutti? Praticamente sì.

Chi lo aveva deciso?

Professionisti benpensanti che lavoravano in centri socio-sanitari; cioè persone che dovevano pensare al “bene” del paziente. Per “bene” intendevano farli frequentare nella scuola ma suggerendo agli addetti, dei programmi che non erano ministeriali ed il cui valore era “zero”. Era un frequentare la scuola solo per socializzare, tutto il resto era “aria fritta”.

Ad ogni passaggio di ciclo scolastico si incontravano i professionisti dei centri con gli insegnanti degli studenti con disabilità, i genitori e altre figure. I primi dovevano “illuminare” i secondi per come rapportarsi con i “terzi”.

I primi valutavano i terzi con quanto metteva a disposizione la normativa.

Nel sogno si usavano clessidre, orologi e cronometri applicati a degli esercizi. In base al tempo impiegato dai ragazzi, si ottenevano dei risultati che li etichettava con parole soft. Queste parole erano dei macigni per noi genitori: ritardo lieve, moderato, grave e gravissimo.

Nel sogno vedevo una squadra che parlava di mia figlia, sentivo il professionista che lodava mia figlia per i “progressi” ottenuti grazie al lavoro della “loro equipe”, la marcava a fuoco “consigliando” alla scuola in entrata “il programma differenziato”.

“Per il bene della ragazza”, sorrideva dicendo la professionista ed invitandomi a firmare per "approvazione.”

Montava la rabbia, per aver perso anni a seguire persone così "false", che decretavano l’assurdo andamento di un anno scolastico che porteranno una studentessa a perdere la sua autostima. Causa che chiuderà la ragazza in un mutismo assoluto, trovandosi in un ambiente ostile, che userà per lei solo la parola “differenziato”.

Mi sveglio in un bagno di sudore e sorrido aprendo gli occhi, ritrovandomi nel mio ambiente “carico” di affetti.

Era solo un sogno.

Oggi la gioia per gli esiti di mia figlia che ha frequentato il secondo anno di scuola superiore, in un ambiente che l’ha apprezzata, stimolata e gratificata, svolgendo il programma normale, con una pagella “bellissima”. Ha avuto in biologia, grafica e francese sette, in ed.motoria otto e in condotta un dieci.

Maledetti sogni zavorra.